INDICE

Insegnamento 1: Al di là dell'Uomo
Insegnamento 2: Vita Interiore
Insegnamento 3: Giusto Discernimento
Insegnamento 4: Lavoro Mentale
Insegnamento 5: L'Uomo Futuro
Insegnamento 6: La Liberazione
Insegnamento 7: Libero arbitrio
Insegnamento 8: Vita Spirituale
Insegnamento 9: Atto di Presenza
Insegnamento 10: Credere e le Credenze
Insegnamento 11: La Salute del Corpo
Insegnamento 12: Modo di Pregare
Insegnamento 13: Negazione Affermativa
Insegnamento 14: Atteggiamento dell'Anima
Insegnamento 15: Egocentrismo dell'Anima
Insegnamento 16: Concetto Vocazionale

 

 

Insegnamento 1: Al di là dell'Uomo   

L'uomo non è unicamente un automa diretto per le azioni e reazioni chimiche del suo stato fisiologico.
Dietro alla forma apparente e visibile delle sue cellule, molecole e tessuti, sta il caldo, il magnetismo, le emozioni le idee e, soprattutto, l'essere spirituale e vero.
Il corpo fisico e spirituale non lo è tutto nell'uomo; la forza motrice che dà la vita e che è l'origine e sostegno dell'uomo, è un campo immenso ed ancora completamente ignorato. Faticosamente la scienza ha cercato già di penetrare lì con alcuni risultati.
Ipnotismo, suggestione, magnetologia, psicoanalisi ed somaterapia sono i risultati degli sforzi della scienza nei suoi tentativi di ulteriori conoscenze.
E questa ricerca della parte spirituale dell'essere è tanta più affannosa quanto più i saggi ed i sensati constatano che, nonostante il progresso delle investigazioni biologiche e microbiche, nonostante il progresso di tecniche mediche e chirurgiche, nonostante l'asepsi e gli antibiotici, l'uomo continua a soffrire.
L'uomo è costituito per un corpo fisico, spirituale e spirituale. L'anima emozionale e comprensiva è solo un veicolo dello Spirito e fino a che l'uomo non constati ampiamente questa verità fondamentale, non ci sarà felicità vera per lui.
In ogni uomo è depositata una scintilla della Divinità Eterna; è come il sole che si riflette in ogni goccia di rugiada.
Quello scintillio di Dio nell'uomo è lo Spirito.
L'uomo nella sua essenza è un Ente Spirituale, predestinato per la sua superiore natura essenziale all'immortalità, ma come l'Ente Spirituale agisce nei diversi piani di manifestazione, spirituali e materiali, dispone di un libero arbitrio che lo determina.
Può essere buono o brutto, può se vuole, sforzarsi o trattenersi. In una parola dispone di sé.
Queste qualità intrinseche attive corroborate per l'Ente Spirituale costituiscono l'anima dell'uomo, la quale diventa visibile e notabile attraverso l'aspetto e delle opere esterne degli uomini.
Lo spirito è sempre quello che è. Mentre l'anima può essere pura o impura.
L'uomo fu determinato per essere un'immagine perfetta della Divinità, ma i sensi contraddittori che sono i suoi mezzi per districarsi, sono inarmonici e macchiano continuamente all'anima.
I mezzi dell'anima per la sua purificazione e perfezione sono il dono dello sforzo della volontà ed il dono della Grazia Divina.
Per il dono dello sforzo della volontà l'essere pensa e sente, discerne i suoi pensieri e distingue le emozioni. Per il dono della Grazia Divina e dell'aiuto Superiore conosce la luce dello Spirito, il bene delle esperienze passate e l'orientazione di quelle anime che hanno percorso già il Buon Cammini della Salvazione.

 

Insegnamento 2: Vita Interiore   

Per aggiornare la vita dello Spirito nell'anima è indispensabile che l'uomo si riconosca a sé stesso profondamente ed intimamente.
Il Vescovo Silesius disse:  "Benché Cristo nasca a Betlemme mille volte e non dentro ti, la tua anima sarà sviata. La Croce del Gólgota tu cerchi in vano a meno che si alzi in te stesso."
Il germe dell'Eternità sta nell'anima, nell'Intimità interna dell'Essere. Quanto più l'anima si allontana dal chiasso esterno, più si chiarificano in lei i pensieri ed i sentimenti veri.
Il mondo corre vertiginosamente verso la cima della Divinità Intellettuale ma che cosa troverà in quella cima quando già tutto lo possieda e già niente potrà abbracciare?
È indispensabile che pochi uomini non si lascino strisciare per la voragine grandiosa del progresso umano e rimangano in sé svolgendo la sua vita spirituale, perché gli uomini, macchine pensanti, non potranno seguire senza la luce della vita spirituale.
Sebbene ci siano molti movimenti spirituali nel mondo sono, tuttavia, molto pochi quelli che li realizzano. Tutti i discorsi, i libri, le pratiche sono vane e faticose se l'anima non pratica di per sé la vita spirituale, e questo è impossibile se l'essere non si ritira intimamente in sé e non sperimenta personalmente gli insegnamenti ricevuti.
Nell'intimità l'uomo torna a trovarsi a sé stesso, torna a pensare, ad intuire, ad amare ed a cercare a Dio solo. Ancora più, scopre la verità assoluta ed unica che questo Dio Ignoto tanto cercato e tanto poco conosciuto, tanto essere vivo e tanto astratto allo stesso tempo sta lì, palpitante e vigile nel segreto dell'anima. Egli stia solo lì e lì trova solo l'Essere le parole divine che comunicano all'Umanità colla Divinità.
Questi concetti risultano difficili di essere compresi nonostante essere tanto semplici perché la generazione attuale è educata per l'azione intensiva, per il movimento continuo, per il risultato pratico ed immediato.
Ma in verità, ci sono pochi che esulano da questa corrente ed imparano il valore di fermare per guardare, ancora un solo istante dentro di sé.
Scoprirsi ad uno stesso è avere trovato il Buon Cammino della Vita Interiore.

 

Insegnamento 3: Giusto Discernimento   

Dicendo che bisogna allontanarsi dal mondo per vivere o incominciare la vita spirituale sembrasse che si stabilisca una barriera tra un modo di vivere ed un altro, ma in realtà non c'è tale, ma invece di rompere barriere costruiamo nuove gabbie.
Allontanarsi dal mondo, cambiare vita, ritirarsi alla solitudine sono espressioni che indicano che la mente guarda la vita da un altro punto di vista, da un punto superiore.
Si può stare in un deserto e non avere pace interna e si può stare in una chiassosa città in perfetta solitudine.
Il segreto di questa nuova vita consiste in pensare di un modo distinto. Per esempio, possono voi passare davanti ad un'insegna luminosa e come non interessa loro non notare che l'avviso luminoso sta lì.
Dividere gli uomini in diversi tipi con fondamento alla vita spirituale è anche puramente didattico.
L'essere perfetto lo è tutto, sentimento, analisi e comprensione. Ma gli uomini che non sono arrivati ancora alla perfezione tendono ad un aspetto della vita mentale più che ad un altro.
Dicendo che ognuno deve mettersi a tono con la sua caratteristica peculiare non si nega che altre qualità possano esistere in lui, bensì unicamente si vuole evitare che tutti si modellino al temperamento di quello che dirige o emerge, come quasi sempre succede nei raggruppamenti.
Ci sono discepoli che non possono meditare né possono concentrarsi su nessuna cosa su questione; queste anime devono allora riposare la sua mente, vuotarla di ogni pensiero. Questo riposo mentale è la sua meditazione.
Ci sono altre persone che non possono scaricare la sua mente su questa forma, devono pensare a qualcosa. Quelli pensieri sono la sua meditazione.
Ogni anima ha il suo stampo caratteristico e solo in quello stampo può realizzare a Dio.
Il lavoro spirituale consiste in levigare lo stampo e non in cambiarlo.
La vita spirituale consiste in abbellire la nostra vita, accentuare i nostri valori, fortificare le nostre tendenze e dirigere le energie che si sprecano verso il lato opposto, verso il buon cammino.

 

Insegnamento 4: Lavoro Mentale   

È buono che l'uomo concepisca pensieri di luce affinché il suo cammino sia luminoso.
Quando un pensiero iniziale è emesso con fini egoiste, per quanto lavori l'uomo e cerchi di abbellirlo e nobilitarlo esternamente, darà frutti del Mare Morto, di carine apparenze ma di cenerino sapore.
Per questo trionfano certe opere e falliscono altre.
Quando si incomincia un'opera il primo pensiero c'è di essere di amore disinteressato, di fraternità universale e di personale rinuncia; per più ostacoli che si alzino contro questo lavoro, per difettosa che sia l'attuazione, trionferà e darà frutto abbondante.
Il pensiero è sempre il direttore e l'opera, l'obiettivo.
Indubbiamente la freccia ben diretta si inchioderà nel punto verso il quale è diretta. Una volta lanciata chi può fermarla?
La prima riforma dell'uomo non è la confessione delle trasgressioni passate né un cambiamento sontuoso di vita devota, né un salto dato di un bordo ad altra né di un modo di vivere ad un altro.
La riforma incomincia quando l'uomo lancia un pensiero di amore e dietro di questo, un altro, fino a creare l'abitudine di pensare bene.
Le onde chiare dei pensieri nobilmente diretti continueranno gradualmente a cancellare le onde magnetiche di quelli quali furono malamente emessi.
Questa è l'unica riforma che vale ed a questo si chiama vivere nel cielo.
Rettamente l'uomo che pensa acquisisce una forza magnetica tale che tutto lo vince ed in tutto trionfa.
La stella del destino dell'uomo non cambia, ma la sua lucentezza dipende di come egli pensa.
Gli uomini davvero cattivi sono quelli che pensano male.
Le azioni scorrette portano con sé la sua punizione e l'uomo che procede male paga la sua trasgressione.
Quelli che non hanno il valore di fare il male e mascherati sotto un aspetto di onestà e bontà pensano e desiderano male costantemente quelli sono i davvero cattivi.
Essi portano un francobollo speciale su davanti il caratteristico, che la differenza di tutti gli altri.
Quante volte si dice:  "Non so perché, ma quella persona non mi piaci!”
Curvamente quelli che pensano si legano sempre di più ad un destino di oscurità ed ignoranza, mentre gli uomini di retto pensare si liberano per la forza della sua propria libertà e conquistano il diritto dell'umana felicità col suo libero arbitrio.
I buoni pensieri si trasformano in un'abitudine che è potere e questa è un'effettiva e stabile felicità.
L'uomo pensa male per un continuo desiderio di possesso, per quel motivo si rinchiude in un circolo di idee strette e meschine, che l'imprigionano come in una carcere.
Senza rendersi conto, per possedere un'infinitésima parte di quello che desidera perde la totalità di quello che potrebbe raggiungere.
È appena quando bene pensa che scopra il segreto del vero possesso, perché quello che dà, l'ha tutto, amici, pane, mezze e necessarie comodità.
Pensare è bene stare nel Buon Cammino.Insegnamento 5: L'Uomo Futuro    L'uomo si conosce solo a sé stesso in parti. Può affermarsi che questo è l'epoca delle specialità. In questo modo si è perso di vista l'insieme, l'uomo integrale.
Il corpo e la mente dell'uomo non costituiscono il tutto. Questa tutta è corpo e mente, incoraggiati per lo spirito.
L'uomo futuro deve essere un tipo armonico, di corpo sano, mente attiva e spirito egocentrico.
Costituirà una vera individualità.
Soppianterà lo sport sviluppatore dello scheletro e dei muscoli per un altro diretto per una sostenuta concentrazione mentale, liberando così all'energia soffocata dell'organismo che si trova schiavizzata per un materialismo irriflessivo.
La nuova morale basata nel godimento di vivere, darà all'uomo il diritto al piacere generatore e non distruttore di energie.
Così l'egoismo sarà soppiantato per il senso dell'egoencia e l'uomo si abituerà ad essere il costruttore della propria sua felicità, imparando che il tesoro vero è dare senza aspettare ricompensa.
Se l'uomo è un'immagine di Dio che è la pienezza della felicità e la fortuna, anche l'uomo ha il diritto ed il dovere di raggiungerla.
Per quel motivo è necessario abituare la mente a riflettere da sola e non a sfruttare quello pensato e la cosa detta per altri.
Una parte inesplorata della nostra materia cerebrale attesa che nuovi solchi radioattivi si imprimano nella stessa dandolo non solo il senso della ragione e dell'istinto, ma anche il potere dell'intuizione. Il Dr. Tilney dice che l'uomo usa solo una quarta parte della sua provvista di 14.000 milioni di cellule cerebrali.
Questo svilupperà a memoria una maggiore chiarezza e sicurezza nel proprio successo concedendo all'essere la beatitudine della conoscenza.
L'uomo deve smettere di essere il mendicante che batte in tutte le porte implorando pane perché egli stesso deve trasformarsi in pane di vita, in padrone del Buon Cammino.Insegnamento 6: La Liberazione    Quando appare un nuovo profeta ed insegna parlando di liberazione un nuovo orizzonte della vita, gli uomini rimangono imbambolati.
Quanto dolci suonano quelle parole ai suoi uditi!
Rompere con gli antichi riti, con le vecchie tradizioni, con le rancide abitudini in una parola, rompere le catene della schiavitù è uscire dalla gabbia che li ha imprigionati!
Al tocco di chiamata di quello clarino si incomincia quello che si chiama una vita nuova, ma che ingannevole è la vita dell'uomo.
Passato appena un po' di tempo se ha buonsenso, deve confessare che gli antichi riti sono stati soppiantati per altri, come fece quella dama che smise di portare la croce dicendo che era un segno di superstizione e poco dopo ostentava un piccolo amuleto d’oro contro la sfortuna.
Le vecchie tradizioni sono soppiantate da questi liberali con allegre abitudini; non possono stare senza il bicchiere, senza la sigaretta, senza l'ora del caffè.
Le rancide abitudini sono state calpestate per adottare altre nuove abitudini.
Queste anime sono uscite da una gabbia e si sono rinchiusi in un'altra. Non fanno più che saltare di un punto ad un altro delle paia di opposte delle passioni della vita.
È molto carino parlare di liberazione e che la liberazione è il fine del sentiero spirituale, ma ella è un dono dell'anima e non della parola.
Per riuscire la liberazione c'è qua da sapere dominare la mente, le energie e le forze vitali.
Quello che lega all'uomo sono i lacci interni e non la modalità esterna di vivere.
Può l'anima essere libero e volare per ampi cieli senza intoppi e senza barriere, osservando fuori nella cosa esterna, una vita disciplinata, ordinata e sacrificata.
Che beneficio hanno portato all'Umanità le idee troppo liberali e le chiamate "moderne?"
Hanno eliminato il dolore, la miseria, la guerra?
"Cercate prima il regno di Dio –disse Cristo– e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta."
Non cerchiate allora la libertà nell'aspetto esterno della vita bensì cercate la liberazione della vostra anima, la liberazione interna ed un migliore modo di vita esterna sorgerà allora per voi, vi sarà dato in aggiunta.
Vigilate strettamente con un continuo i vostri autocontrollo pensieri, i vostri sentimenti, i vostri impulsi ed il vostro spirito si potrà manifestare così ampiamente, sovranamente, liberalmente.Insegnamento 7: Libero arbitrio    Le azioni, ogni attività degli uomini, sono sempre il risultato dell'opinione e di uno o vari pensieri interni, di un o varie azioni passate che a sua volta portano in sé il seme di altri posteriori.
Tutto nell'universo e nel mondo è il risultato di una causa. In questo senso sembrerebbe che l'uomo sia soggetto ad un destino assoluto poiché le cause originarie danno il risultato posteriore di ogni vita.
Questo è certo dal punto di vista dell'attività cosmica che è il principio della somma totale di cause ed effetti.
Dio proietta l'universo e questo si districa secondo la sua divina ideazione. Ma queste cause localizzate mantenendo l'integrità della sua origine, agiscono liberamente nelle condizioni che prevalgono nella sua determinata parte dell'universo.
L'idea determinante e cosmica dentro il suo campo magnetico di azione, si districa secondo il suo libero arbitrio.
Questo stesso succede con gli uomini. Essi divinamente sono determinati: saranno uomini. Ma, dentro il campo magnetico umano avranno la sua libertà di azione. Tuttavia, ancora nel campo umano avranno anche un determinismo razziale per le cause ed effetti definibili come eredità.
L'uomo come tale per la sua idiosincrasia interna capace di pensare e di sentire, è libero. Da solo l'uomo determina le sue azioni personali e con ciò stabilisce il suo destino futuro. La coscienza è nell'uomo il riflesso del suo destino divino, eterno ed immutabile.
La volontà è nell'uomo il riflesso della sua libertà e possibilità di conquista.
No, non deve abbandonarsi l'essere in braccia del fatalismo bensì dovrà seguire il Buon Cammino collo sforzo costante del suo Libero arbitrio.Insegnamento 8: Vita Spirituale    La parola Vita Spirituale è molto usata al giorno di oggi per molte persone che hanno interesse per i temi trascendentali. Tuttavia, è questa un'espressione che può interpretarsi di diversi modi e dare margine a varie congetture.
"Cerco Vita Spirituale", "faccio Vita Spirituale" sono frasi correnti che suggeriscono un'altra domanda Che è in realtà Vita Spirituale?
Potrebbe chiamarsi Vita Spirituale quella che si contrapporsi alla vita puramente fisica e materiale. L'affanno degli esseri per non lasciarsi rinchiudere puramente nelle reazioni naturali, implica a volte uno sforzo molto intermittente per alzarsi un po' sulla volgarità e necessità della vita dei sensi. È uno sforzo che potrebbe chiamarsi spirituale, ma che in nessun modo è Vita Spirituale.
Si abitua anche dire che fanno Vita Spirituale le persone che escono della cosa volgare, della cosa comune, quelli che amano e sentono l'arte, quelli che investigano e studiano i poteri sconosciuti dell'universo e le scienze in generale, quelli che si dedicano e praticano la religione e cercano di mettersi in contatto con la cosa soprannaturale. Ma neanche quello è fare Vita Spirituale. È questo una frase troppo grande e sublime affinché possa essere tanto generalizzata.
Il concetto di Vita Spirituale si applica solo ed esclusivamente a quelle persone che vivono la vita soprannaturale e hanno fatto di lei la fine più importante delle sue aspirazioni. Fare Vita Spirituale è sperimentare e vivere le verità conosciute di un modo metodico, continuo, speculativo e mistico.
Solo quello che conosce e pratica la Vita Spirituale può essere creditore al titolo che concede la stessa.
Vita Spirituale è privilegio di quelli esseri che seguono il Buon Cammino.Insegnamento 9: Atto di Presenza    Molte anime incominciando la strada spirituale hanno grandi ansie ed aneli. Desidererebbero cambiare la faccia il mondo, uscire a predicare per le strade, fare qualcosa utensile per l'Umanità. Veramente le anime volessero fare qualcosa.
Ma che cosa può dare quello che niente ha nel suo interiore?
Non può apportare felicità quello che non la possiede, né essere fattore costruttivo quello che non possiede elementi per costruire.
Questo non vuole dire che non bisogna fare niente bensì semplicemente che non bisogna fare niente straordinario, soprattutto incominciando il Sentiero Spirituale.
L'anima da un principio deve lavorare per il bene di tutte le anime, ma di un modo completamente speciale.
Il lavoro del Figlio deve essere soprabito di stabilizzarsi durante il tragitto con la sua presenza e, soprattutto, col suo atto interiore di presenza.
L'anima sta lì presente alla chiamata divina. La sua vita ha cambiato interamente, una porta si è aperta per dove mette una luce, una connessione è stabilita tra l'anima ed al di là.
Stia dove stia in ogni momento del giorno, in ogni circostanza, quell'anima sta lì con la sua presenza come inviato divino.
Questa alta missione fiduciosa ai Figli da un principio della sua vita spirituale non irradia solo interiormente ed aiuta alla purificazione, ma si espande vantaggiosamente alla cosa esterna.
La cosa importante è che la mente ed il cuore stiano sempre in guardia.
"Sto qui", pensa l'anima, "in questa scuola, in questo ufficio dove tutti si occupano di sé, dei suoi temi materiali, del suo progresso. Anche io faccio quello che essi fanno, tuttavia, inoltre la mia mente si alza, penso alla divinità nella Divina Madre, l'invito ad illuminare queste anime, penso qui nella Divina Madre dove nessuno pensa in cose dello Spirito ed amo a queste anime, auguro loro tutto bene, desidero luce e felicità per esse."
Nella casa, nella strada, nelle ore ancora del sonno l'anima sta sempre lì, cercando di illuminare tutte le cose e tutti gli esseri con la fiamma divina che ella tiene accesa.Insegnamento 10: Credere e le Credenze    Non può incominciarsi il Buon verso lo Spirito senza avere fede, senza credere.
Credere non è aderire a determinate credenze.
Tutte le religioni hanno le sue credenze ed alcune affermano quello che altre negano.
In realtà credere un o un'altra cosa soprannaturale e sconosciuta è sempre buona cosa perché predispone alla fede, ma non è la cosa essenziale della fede.
Credere è un'altra cosa.
Credere è una disposizione peculiare ed intima dell'anima senza la quale ogni tentativo di ordine soprannaturale è impossibile.
Credere è un aprirsi dell'essere a quello che ancora non sa. È una predisposizione ad accettare la cosa irrazionale.
Si chiama irrazionale tutto quello che la mente non ha potuto comprovare coi suoi mezzi poiché ella non può avere tutto il materiale di conoscenza universale a sua disposizione e se l'avesse, gli sarebbe impossibile utilizzarlo totalmente.
Credere è quella disposizione sicura dell'anima disposta ad accettare, disposta a confessare la sua limitazione, disposta a trovarsi con la cosa ignorata.
Credere è sentire la verità di quello che non si conosce ma che sta nell'anima che si manifesta senza essere conosciuto.
Credere è in una parola, possedere la radice della fede che è sicurezza soprannaturale in sé.
Le credenze credono in questo o in quello, riconoscono fatti soprannaturali sconosciuti e li affermano, predicano ed espongono alla conoscenza dei fedeli, dettano dogmi e dottrine dove gradualmente la fede, per essi, continua a penetrare al campo spirituale superiore.
Ma la fede vera è una tutta, è luce dell'anima, è sicurezza che tutta la cosa impossibile può essere possibile, è un volo sulla ragione per stanziarsi nell'intuizione, quello divino Dono della mente che la mette in diretto contatto con lo Spirito e che apre il campo a possibilità infinite.
La fede vera è tanta luce e dà tale sicurezza in sé che fa possibile all'anima esclamare davanti ai prodigi e le più stupende rivelazioni non "necessito vedere quello che conosco già per la fede."
Solo quelli che credono senza vedere, secondo le parole di Cristo possiedono la fede, perché sono in anticipo sicuri della verità di suo credere.

 

Insegnamento 5: L'Uomo Futuro

L'uomo si conosce solo a sé stesso in parti. Può affermarsi che questo è l'epoca delle specialità. In questo modo si è perso di vista l'insieme, l'uomo integrale.
Il corpo e la mente dell'uomo non costituiscono il tutto. Questa tutta è corpo e mente, incoraggiati per lo spirito.
 L'uomo futuro deve essere un tipo armonico, di corpo sano, mente attiva e spirito egocentrico.
Costituirà una vera individualità.
Soppianterà lo sport sviluppatore dello scheletro e dei muscoli per un altro diretto per una sostenuta concentrazione mentale, liberando così all'energia soffocata dell'organismo che si trova schiavizzata per un materialismo irriflessivo.
La nuova morale basata nel godimento di vivere, darà all'uomo il diritto al piacere generatore e non distruttore di energie.
Così l'egoismo sarà soppiantato per il senso dell'egoencia e l'uomo si abituerà ad essere il costruttore della propria sua felicità, imparando che il tesoro vero è dare senza aspettare ricompensa.
Se l'uomo è un'immagine di Dio che è la pienezza della felicità e la fortuna, anche l'uomo ha il diritto ed il dovere di raggiungerla.
Per quel motivo è necessario abituare la mente a riflettere da sola e non a sfruttare quello pensato e la cosa detta per altri.
Una parte inesplorata della nostra materia cerebrale attesa che nuovi solchi radioattivi si imprimano nella stessa dandolo non solo il senso della ragione e dell'istinto, ma anche il potere dell'intuizione. Il Dr. Tilney dice che l'uomo usa solo una quarta parte della sua provvista di 14.000 milioni di cellule cerebrali.
Questo svilupperà a memoria una maggiore chiarezza e sicurezza nel proprio successo concedendo all'essere la beatitudine della conoscenza.
L'uomo deve smettere di essere il mendicante che batte in tutte le porte implorando pane perché egli stesso deve trasformarsi in pane di vita, in padrone del Buon Cammino.

 

Insegnamento 6: La Liberazione

Quando appare un nuovo profeta ed insegna parlando di liberazione un nuovo orizzonte della vita, gli uomini rimangono imbambolati.
Quanto dolci suonano quelle parole ai suoi uditi!
Rompere con gli antichi riti, con le vecchie tradizioni, con le rancide abitudini in una parola, rompere le catene della schiavitù è uscire dalla gabbia che li ha imprigionati!
Al tocco di chiamata di quello clarino si incomincia quello che si chiama una vita nuova, ma che ingannevole è la vita dell'uomo.
Passato appena un po' di tempo se ha buonsenso, deve confessare che gli antichi riti sono stati soppiantati per altri, come fece quella dama che smise di portare la croce dicendo che era un segno di superstizione e poco dopo ostentava un piccolo amuleto d’oro contro la sfortuna.
Le vecchie tradizioni sono soppiantate da questi liberali con allegre abitudini; non possono stare senza il bicchiere, senza la sigaretta, senza l'ora del caffè.
Le rancide abitudini sono state calpestate per adottare altre nuove abitudini.
Queste anime sono uscite da una gabbia e si sono rinchiusi in un'altra. Non fanno più che saltare di un punto ad un altro delle paia di opposte delle passioni della vita.
È molto carino parlare di liberazione e che la liberazione è il fine del sentiero spirituale, ma ella è un dono dell'anima e non della parola.
Per riuscire la liberazione c'è qua da sapere dominare la mente, le energie e le forze vitali.
Quello che lega all'uomo sono i lacci interni e non la modalità esterna di vivere.
Può l'anima essere libero e volare per ampi cieli senza intoppi e senza barriere, osservando fuori nella cosa esterna, una vita disciplinata, ordinata e sacrificata.
Che beneficio hanno portato all'Umanità le idee troppo liberali e le chiamate "moderne?"
Hanno eliminato il dolore, la miseria, la guerra?
"Cercate prima il regno di Dio –disse Cristo– e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta."
Non cerchiate allora la libertà nell'aspetto esterno della vita bensì cercate la liberazione della vostra anima, la liberazione interna ed un migliore modo di vita esterna sorgerà allora per voi, vi sarà dato in aggiunta.
Vigilate strettamente con un continuo i vostri autocontrollo pensieri, i vostri sentimenti, i vostri impulsi ed il vostro spirito si potrà manifestare così ampiamente, sovranamente, liberalmente.

 

Insegnamento 7: Libero arbitrio

Le azioni, ogni attività degli uomini, sono sempre il risultato dell'opinione e di uno o vari pensieri interni, di un o varie azioni passate che a sua volta portano in sé il seme di altri posteriori.
Tutto nell'universo e nel mondo è il risultato di una causa. In questo senso sembrerebbe che l'uomo sia soggetto ad un destino assoluto poiché le cause originarie danno il risultato posteriore di ogni vita.
Questo è certo dal punto di vista dell'attività cosmica che è il principio della somma totale di cause ed effetti.
Dio proietta l'universo e questo si districa secondo la sua divina ideazione. Ma queste cause localizzate mantenendo l'integrità della sua origine, agiscono liberamente nelle condizioni che prevalgono nella sua determinata parte dell'universo.
L'idea determinante e cosmica dentro il suo campo magnetico di azione, si districa secondo il suo libero arbitrio.
Questo stesso succede con gli uomini. Essi divinamente sono determinati: saranno uomini. Ma, dentro il campo magnetico umano avranno la sua libertà di azione. Tuttavia, ancora nel campo umano avranno anche un determinismo razziale per le cause ed effetti definibili come eredità.
L'uomo come tale per la sua idiosincrasia interna capace di pensare e di sentire, è libero. Da solo l'uomo determina le sue azioni personali e con ciò stabilisce il suo destino futuro. La coscienza è nell'uomo il riflesso del suo destino divino, eterno ed immutabile.
La volontà è nell'uomo il riflesso della sua libertà e possibilità di conquista.
No, non deve abbandonarsi l'essere in braccia del fatalismo bensì dovrà seguire il Buon Cammino collo sforzo costante del suo Libero arbitrio.

 

Insegnamento 8: Vita Spirituale

La parola Vita Spirituale è molto usata al giorno di oggi per molte persone che hanno interesse per i temi trascendentali. Tuttavia, è questa un'espressione che può interpretarsi di diversi modi e dare margine a varie congetture.
"Cerco Vita Spirituale", "faccio Vita Spirituale" sono frasi correnti che suggeriscono un'altra domanda Che è in realtà Vita Spirituale?
Potrebbe chiamarsi Vita Spirituale quella che si contrapporsi alla vita puramente fisica e materiale. L'affanno degli esseri per non lasciarsi rinchiudere puramente nelle reazioni naturali, implica a volte uno sforzo molto intermittente per alzarsi un po' sulla volgarità e necessità della vita dei sensi. È uno sforzo che potrebbe chiamarsi spirituale, ma che in nessun modo è Vita Spirituale.
Si abitua anche dire che fanno Vita Spirituale le persone che escono della cosa volgare, della cosa comune, quelli che amano e sentono l'arte, quelli che investigano e studiano i poteri sconosciuti dell'universo e le scienze in generale, quelli che si dedicano e praticano la religione e cercano di mettersi in contatto con la cosa soprannaturale. Ma neanche quello è fare Vita Spirituale. È questo una frase troppo grande e sublime affinché possa essere tanto generalizzata.
Il concetto di Vita Spirituale si applica solo ed esclusivamente a quelle persone che vivono la vita soprannaturale e hanno fatto di lei la fine più importante delle sue aspirazioni. Fare Vita Spirituale è sperimentare e vivere le verità conosciute di un modo metodico, continuo, speculativo e mistico.
Solo quello che conosce e pratica la Vita Spirituale può essere creditore al titolo che concede la stessa.
Vita Spirituale è privilegio di quelli esseri che seguono il Buon Cammino.

 

Insegnamento 9: Atto di Presenza

Molte anime incominciando la strada spirituale hanno grandi ansie ed aneli. Desidererebbero cambiare la faccia il mondo, uscire a predicare per le strade, fare qualcosa utensile per l'Umanità. Veramente le anime volessero fare qualcosa.
Ma che cosa può dare quello che niente ha nel suo interiore?
Non può apportare felicità quello che non la possiede, né essere fattore costruttivo quello che non possiede elementi per costruire.
Questo non vuole dire che non bisogna fare niente bensì semplicemente che non bisogna fare niente straordinario, soprattutto incominciando il Sentiero Spirituale.
L'anima da un principio deve lavorare per il bene di tutte le anime, ma di un modo completamente speciale.
Il lavoro del Figlio deve essere soprabito di stabilizzarsi durante il tragitto con la sua presenza e, soprattutto, col suo atto interiore di presenza.
L'anima sta lì presente alla chiamata divina. La sua vita ha cambiato interamente, una porta si è aperta per dove mette una luce, una connessione è stabilita tra l'anima ed al di là.
Stia dove stia in ogni momento del giorno, in ogni circostanza, quell'anima sta lì con la sua presenza come inviato divino.
Questa alta missione fiduciosa ai Figli da un principio della sua vita spirituale non irradia solo interiormente ed aiuta alla purificazione, ma si espande vantaggiosamente alla cosa esterna.
La cosa importante è che la mente ed il cuore stiano sempre in guardia.
"Sto qui", pensa l'anima, "in questa scuola, in questo ufficio dove tutti si occupano di sé, dei suoi temi materiali, del suo progresso. Anche io faccio quello che essi fanno, tuttavia, inoltre la mia mente si alza, penso alla divinità nella Divina Madre, l'invito ad illuminare queste anime, penso qui nella Divina Madre dove nessuno pensa in cose dello Spirito ed amo a queste anime, auguro loro tutto bene, desidero luce e felicità per esse."
Nella casa, nella strada, nelle ore ancora del sonno l'anima sta sempre lì, cercando di illuminare tutte le cose e tutti gli esseri con la fiamma divina che ella tiene accesa.

 

Insegnamento 10: Credere e le Credenze

Non può incominciarsi il Buon verso lo Spirito senza avere fede, senza credere.
Credere non è aderire a determinate credenze.
Tutte le religioni hanno le sue credenze ed alcune affermano quello che altre negano.
In realtà credere un o un'altra cosa soprannaturale e sconosciuta è sempre buona cosa perché predispone alla fede, ma non è la cosa essenziale della fede.
Credere è un'altra cosa.
Credere è una disposizione peculiare ed intima dell'anima senza la quale ogni tentativo di ordine soprannaturale è impossibile.
Credere è un aprirsi dell'essere a quello che ancora non sa. È una predisposizione ad accettare la cosa irrazionale.
Si chiama irrazionale tutto quello che la mente non ha potuto comprovare coi suoi mezzi poiché ella non può avere tutto il materiale di conoscenza universale a sua disposizione e se l'avesse, gli sarebbe impossibile utilizzarlo totalmente.
Credere è quella disposizione sicura dell'anima disposta ad accettare, disposta a confessare la sua limitazione, disposta a trovarsi con la cosa ignorata.
Credere è sentire la verità di quello che non si conosce ma che sta nell'anima che si manifesta senza essere conosciuto.
Credere è in una parola, possedere la radice della fede che è sicurezza soprannaturale in sé.
Le credenze credono in questo o in quello, riconoscono fatti soprannaturali sconosciuti e li affermano, predicano ed espongono alla conoscenza dei fedeli, dettano dogmi e dottrine dove gradualmente la fede, per essi, continua a penetrare al campo spirituale superiore.
Ma la fede vera è una tutta, è luce dell'anima, è sicurezza che tutta la cosa impossibile può essere possibile, è un volo sulla ragione per stanziarsi nell'intuizione, quello divino Dono della mente che la mette in diretto contatto con lo Spirito e che apre il campo a possibilità infinite.
La fede vera è tanta luce e dà tale sicurezza in sé che fa possibile all'anima esclamare davanti ai prodigi e le più stupende rivelazioni non "necessito vedere quello che conosco già per la fede."
Solo quelli che credono senza vedere, secondo le parole di Cristo possiedono la fede, perché sono in anticipo sicuri della verità di suo credere.

 

Insegnamento 11: La Salute del Corpo   

L'uomo soffre durante il decorso della sua vita varie malattie nel suo organismo, aggravate per complessi mentali di ogni indole che rimbalzano sulla faccia psichica e rompono i nervi.
Mantenersi sano di corpo è un requisito indispensabile per intraprendere la strada spirituale e la salute non si riesce solo con rimedi, previsioni ed igiene, bensì per l'armonia dei diversi valori dell'uomo col suo spirito.
La purezza e la rettitudine dell'anima sono in realtà la fonte di tutto ben mentale e fisico e quando non c'è purezza nell'anima, l'essere perde ogni spontaneità e rovina le funzioni del suo organismo.
L'anima deve sforzarsi continuamente per recuperare la sua purezza originaria e naturale fonte del vero benessere. È indispensabile che i diversi aspetti mentali agiscano sempre unita ed armonicamente senza una pressione eccessiva né predominante come succede la maggioranza delle volte, sia dei valori fisici o dei valori spirituali.
Lo sport ben praticato e con misura, aiuta ad ordinare ed a disciplinare l'istinto ed il desiderio; lo studio metodico della scienza rende alla ragione flessibile ed ordina i centri nervosi e la preghiera è la luce dello spirito che fa possibile la sincronizzazione di questi diversi valori intrinseci ed estrinseci, soprannaturali e naturali.
Mantenersi sani di corpo ed anima è un requisito indispensabile per il sentiero del Buon Cammino.

 

Insegnamento 12: Modo di pregare  

  L'anima abituata al chiasso senza controllo della mente ha somma difficoltà in abituarsi alla preghiera.
Ella arriva a credere a volte che questo esercizio è qualcosa di incompatibile coi suoi atteggiamenti e che non riuscirà mai ad effettuarlo debitamente, proporzionandogli grandi delusioni ed abbattimento. Non potendo l’anima realizzare l'esercizio della preghiera, si crede indigna del sentiero spirituale.
Niente è più errato di questo.
L'anima è fatta per alzarsi, per sublimarsi, per spiritualizzarsi ma è necessario che nella sua elevazione trovi il suo punto di appoggio, la sua uscita spontanea.
Pregare è soprattutto pensare, immaginare, sognare.
L'anima non si deve fare violenza per fare qualcosa di preciso e determinato se quello gli risulta difficoltoso, bensì deve abituarsi semplicemente a pensare a ciò le più volte possibili durante il giorno.
Pensi per esempio l'anima su immagini generali, sulla luce infinita che deriva dalla Divina Madre, sull'oceano di sangue che fluisce del Suo cuore. Immagini l'immensità del cielo azzurre o immense montagne innevate. Sieda ella tutta avvolta per la luce divina o gli sembri che il sangue della Madre sia un gran oceano dove ella si perde.
Se queste immagini astratte non gli sono possibili all'anima, pensi a qualcosa più definita e determinata. Pensi alla Divina Madre, non come un essere astratto ed assente bensì come una donna viva ed amorosa che sta al suo fianco. L'adorni con tutte le bellezze e perfezioni che desidererebbe per l'essere più caro. O bensì immagini Cristo nell'immagine del Messia liberatore, quello che verrà a liberare all'anima delle catene della schiavitù. Pensi alla sua bellezza fisica, nei suoi capi d'abbigliamento morali, nella sua forza spirituale.
Ancora ella può permettersi il lusso di inventarsi ogni tipo di fantasia attorno a queste immagini e non solo nelle ore fissate per l'esercizio della meditazione, bensì durante il giorno.
Una volta che l'anima prenda l'abitudine di pensare a qualcosa relativa alla preghiera nascerà in lei un desiderio grande da pensare a quello che ama, piace e vuole, di parlare con le immagini che ella ha forgiato chiedendo aiuto, confidando loro i suoi segreti ed ascoltando la sua risposta. Non deve stancarsi in guardare e chiamare perché la Divina Madre risponderà ai suoi desideri ed aneli.
Se neanche l'anima potesse pensare ancora fuori spaziosamente a queste immagini, neanche per quel motivo deve scoraggiarsi né credere che non sappia pregare.
Qualunque pensiero che spunti ancora alla sua immaginazione il più vario e materiale acquisisce un carattere di preghiera se l'anima lo guarda, l'analizza e gli dà il senso reale che ha.
E se né neanche questo potesse essere non creda che non preghi.
La retta intenzione e la fedeltà interna sono anche preghiera che mantengono nel Buon Cammino.

 

Insegnamento 13: Negazione Affermativa   

Quello che desidera prendere la vita spirituale non lo riuscirà se la sua mente non cambia il suo atteggiamento di fronte alle conoscenze la vita, di fronte alla relazione di lui con tutti gli altri individui e le sue credenze.
La mente è abituata ad affermare alcune cose conosciute già determinate, sperimentate e provate e si sente molto superba e soddisfatta con tale sovranità.
Ella afferma unicamente dentro il campo magnetico della sua conoscenza mentre nega sistematicamente tutto quello che sta fuori di lui.
Così nei problemi metafisici, la mente lo risolve tutto prendendo per fede alcuni postulati sconosciuti del suo credo ed a questo lo chiama verità negando "a priori" i postulati di tutti gli altri credi, senza almeno preoccuparsi di considerare qualcosa al riguardo.
Se una fede nega ad un'altra senza conoscenze di causa è unicamente per brutta intenzione e solo la retta intenzione porta alla conoscenza della verità.
Solamente se la mente adotta un atteggiamento negativo affermativo potrà penetrare il segreto di quello che non conosce.
Nessuna negazione è possibile poiché la vera conoscenza aggrega ad una conoscenza imperfetta la cosa indispensabile per completarlo.
L'atteggiamento della mente di negazione affermativa è uno stato di attesa, di buon desiderio per conoscere quello che non si sa. Inoltre, quello che non nega una conoscenza perché non lo conosce, sta affermandolo già potenzialmente e sta sintonizzando la sua mente colle possibilità esistenti per conoscerlo.
La negazione affermativa rinchiude in sé la conoscenza potenziale dell'universo.

 

Insegnamento 14: Atteggiamento Spirituale   

Molti nobili esseri lavorano nel mondo per il bene dell'Umanità. Sono soldati di Dio che escono al campo di battaglia e che non riposano né smettono di litigare fino a che riescono la vittoria.
    Soccorrono i bisognosi, umiliano ai poderosi, elevano alle classi sociali, apportano nuove invenzioni scientifiche e preparano ere di progresso.
    Altri nobili esseri condividono anche questo stesso lavoro ma non uscendo a combattere bensì condividendo le sofferenze e dei dispiaceri dell'Umanità, aiutando con la sua partecipazione all'illuminazione della stessa.
    I Figli devono adottare questo atteggiamento spirituale. Essi devono discendere al campo dal dolore e condividere lo stesso col più puro degli spiriti di cameratismo. Essi devono ammazzare soprabito l'indifferenza che è il più grande dei peccati e sentire, sentire intimamente, il peso della sofferenza del mondo.
    Le anime nobili che comprendono questa gran verità al giorno di oggi smettono di scrivere libri, predicare dottrina e fondare società. Preferiscono andare a vivere coi più poveri, lavorare coi più umili, mischiarsi con le razze più sdegnate per aiutare alla sua redenzione partecipando.
    I Figli che non possono partecipare direttamente a questa missione devono accontentarsi mentre, a comunicare col cuore ed il pensiero.
    Il Figlio non deve accontentarsi con teorie, esse sono un peso schiacciante senza la pratica.
    Incominci per le piccole pratiche di tolleranza e compassione dentro il destino che l'impone la vita, guardi a tutti gli esseri con chi deve convivere con amore e pazienza, rimessa di sé tutta la cosa superflua e viva egli più semplicemente possibile per stare per similitudine in contatto coi più poveri e bisognosi.
    Egli faccia viva la sua dottrina comunicando spiritualmente alla redenzione dell'Umanità.

 

Insegnamento 15: Egocentrismo dell'Anima  

È indispensabile che l'anima si conosca a sé stessa che conosca alla sua personalità intima e reale. Subito che ella si mette in contatto con la sua potenzialità intima tutte le cose esterne perdono la sua capitale importanza e hanno solo valore i problemi fondamentali.
Valutarsi a sé stesso è egoencia.
Per l'egoencia l'anima scopre che quello che ella credeva suo io non è più che la combinazione di abitudine più abitudine e che non costituisce il midollo della sua vita, bensì la personalità esterna.
Come l'anima si riconosce a sé stessa i veri problemi della vita gli sono presentati in tutta la sua grandezza per essere risolti attraverso la concentrazione intima, del riconoscimento di sé stessa, della purezza dei sentimenti e della chiarezza delle idee.
L'anima egocentrica allora, può confrontarsi coi problemi degli esseri umani. La formula della dispersione centrifuga, spesa inutile di energia, gli insegna a non dare troppa importanza a certe cose relative ed a concentrare tutta la sua attenzione sui postulati semplici che sono le cause fondamentali che sostengono la vita del mondo e che, conoscendoli, possono aiutare all'anima a collaborare nella soluzione dei problemi del mondo.
Questa scoperta potenziale dell'egoencia è per l'anima un piacere sostanziale perché l'essere si riconosce a sé stesso e rimane in sé.
Questo piacere sostanziale dell'anima si manifesta ed è vissuto come una realtà effettiva. Non sarebbe tale se l'anima in questo piacere interno cadesse in uno stato statico, in una reclusione interna poiché per essere perfetto deve espandersi, deve irradiare.
La felicità interna dà alla vita spirituale un valore effettivo attraverso la sua attuazione nella vita.
Posizionata l'anima in queste condizioni del suo riconoscimento interiore e reale che riscuote grandezza continuata con l'espansione, centuplica le sue forze dunque si mette in contatto con tutto l'Universo.
La grandezza dell'eternità e la piccolezza dell'uomo si uniscono in questa estasi di essere e di dare, mentre la predestinazione ed il libero arbitrio si fondono in un'immensa ed unica luce.
L'uomo va verso Dio lottando attraverso la diversità e disparità dei fattori biologici, lottando tra le possibilità intellettuali esatte ed il libero fluire dell'intuizione, combattendo le sue possibilità di fronte all'eredità, sempre oscillando tra pari di opposti, potere e non potere, evoluzione e stagnazione, essere e non essere.
    Ma quando l'anima si scopre a sé stessa diventa egocentrica. Ogni disparità sparisce, ogni contraddizione ha un valore relativo perché l'anima sta in Dio non come un fattore strano bensì come una parte integrale dell'Eternità.

 

Insegnamento 16: Concetto Vocazionale   

Tutti gli esseri umani sono chiamati ad una vocazione spirituale che si manifesterà in un determinato momento, poiché la finalità di ogni uomo è Dio in un senso positivo o negativo. Molte anime si credono chiamate ad una vocazione spirituale ma solamente poche sono chiamate di un modo diretto e preciso.
Molti credono avere vocazione spirituale mentre si sbagliano. Ci sono anime che confondono la vocazione coi suoi sonni ed ideali ed altre che richiamano vocazione a determinati sentimenti che germogliano in essi, in contatto con certe rivelazioni ed esempi della vita.
Quante volte l'anima si eccita per la lettura di certe vite di uomini che seppero attraverso grandi sacrifici arrivare alla perfezione e la santità e, tuttavia, sono incapaci di imitarli praticamente nella cosa minima.
La vocazione spirituale non è l'idealismo né è neanche il sentimentalismo, questi sono emozioni che vengono e vanno via alternativamente.
La vocazione spirituale è un sentire, un sentire intimo e profondo dell'anima di sicurezza e responsabilità.
La vocazione spirituale è una certezza intima dell'essere che non si regge in niente né in nessuno più che in sé stessa.
La vocazione spirituale è un concetto interiore ed inalterabile della verità, di quella verità che aumenta è incessantemente quanto più riuscita per uno stesso che rimane in sé stessa ancora attraverso i cambiamenti delle cose delle persone e delle dottrine.
Tutti quelli che dicono questo o la cosa altra busta la sua vocazione spirituale non sono quelli che hanno una vera vocazione. Solo questo la possiedono quelli che la riescono in sé, senza appoggio alcuno.
La vocazione spirituale come tale non potrà né neanche così essere davvero riconoscente nell'anima bensì dopo essere stato messa a prova. Fino a che l'uragano distruttore non arrivi, all'anima non saprà mai se è o non è, se può o non può.
L'anima sincera che vuole sapere se è richiamata realmente al sentiero diffidi di sé e si fidi molto di Dio. Cammini lentamente nel Sentiero senza fidarsi troppo dei primi entusiasmi, né in subitanee emozioni.
L'anima sincera, semplice ed umile, che cammina lentamente ma firmi nel Sentiero Spirituale, non sarà defraudata e la Bontà Divina la porterà della mano fino a che, sicura di sé e della sua vocazione, possa arrivare alla meta.

 

INDICE

Insegnamento 1: Al di là dell'Uomo
Insegnamento 2: Vita Interiore
Insegnamento 3: Giusto Discernimento
Insegnamento 4: Lavoro Mentale
Insegnamento 5: L'Uomo Futuro
Insegnamento 6: La Liberazione
Insegnamento 7: Libero arbitrio
Insegnamento 8: Vita Spirituale
Insegnamento 9: Atto di Presenza
Insegnamento 10: Credere e le Credenze
Insegnamento 11: La Salute del Corpo
Insegnamento 12: Modo di Pregare
Insegnamento 13: Negazione Affermativa
Insegnamento 14: Atteggiamento dell'Anima
Insegnamento 15: Egocentrismo dell'Anima
Insegnamento 16: Concetto Vocazionale

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