INDICE

Insegnamento 1: La Porta Santa
Insegnamento 2: Entrata al Seminario
Insegnamento 3: Modo di Vestire
Insegnamento 4: La Perfetta Osservanza
Insegnamento 5: Silenzio Abituale e Silenzio Rigoroso
Insegnamento 6: Preghiere e Studio del Seminario
Insegnamento 7: Superiori di Ordinati
Insegnamento 8: Necessità del Lavoro Manuale
Insegnamento 9: Come Fare i Lavori Manuali
Insegnamento 10: Comportamento coi Parenti
Insegnamento 11: Cibo e Tavola
Insegnamento 12: Conferenze e Ritiri
Insegnamento 13: Comportamento Esteriore
Insegnamento 14: Osservanza e Dispense
Insegnamento 15: Radio e Clausura
Insegnamento 16: Sintesi Spirituale dell’Ordinazione

 

Insegnamento 1: La Porta Santa

Quando gli aspiranti all'Ordinazione attraversano la Porta della Casa della Madre entrano al suo santuario per la prima volta. Questo luogo si chiama santuario perché nessuno lo calpestò, eccetto le anime consacrate.
Ma chi ha dato a queste anime la gran chiave che apre questa Porta?
Per la maggioranza, questa Porta è un simbolo, e l'immagine della purezza che l'anima desidererebbe raggiungere sebbene questa aspirazione rimanga sempre lì, sospesa nel mondo dei sonni.
Questa Porta fa esclamare tante volte alle anime: “Che differente fu per me la vita di quello che sognavo!”, sebbene le porte violate e profaniate del mondo siano mute testimoni della dura realtà.
Ma il simbolo è diventato realtà per gli Ordinati. Sono arrivati alla Porta Chiusa, alla Porta Mistica, alla Porta che si apre solo didentro.
Il sonno d’una vita ideale si è realizzato; la costanza e la fede che hanno sostenuto a questo furono le chiavi sacre che, depositate nelle mani della Madre Divina aprirono la sua Porta.
Porta Mistica! Porta sognata da tutte le anime nelle ore pure! Porta mai aperta bensì per quelli che furono consacrati!
  Arrivare ad essa è arrivare alla casa davvero definitiva.
 Le case dei genitori, degli amici, erano la casa umana alla quale la marea mondana arrivava seminando la desolazione e la tristezza; strane figure passavano continuamente attraverso quelle porte; neanche i traslochi ed i cambiamenti lasciavano tempo affinché si stanziasse lì una personalità. Inoltre, tutto era insicuro lì. L'idea della stabilità non esisteva. Non era la Casa Definitiva bensì una casa. Lo stesso chiasso della città la faceva instabile. Ma l'anima arrivò alla Porta della Madre, Porta Unica, Porta Santa, Porta Definitiva. Lì, dietro di Lei, sta l'altare colla totale oblazione d’alcune vite consacrate per amore mediante i Sacri Voti. 
Quello è potere dire: Sono arrivato a Casa perché lì saranno ammesse soltanto quelle anime che si sono arrese, quelle che non hanno già case, né cose, niente.
Come nel cuore dell'aspirante continuava a maturare la sua vocazione, la Porta d’Oro, si profilava ai suoi occhi come visione del Tempio, colla convinzione che lì arriverebbe al suo luogo, a casa sua definitiva, al luogo della pace e del riposo.
Era come se egli stesso si trasformasse a poco a poco in una parte viva ed integrale di quella Porta Santa, di quella Casa Claustrale.
Una Casa propriamente delle anime consacrate perché nessuno penetrerà lì, nessuno conoscerà il luogo di preghiere, di rinunzie, di vita dove le anime trasformate abitano in perfetto olocausto d’amore! E soprattutto, nessuno conoscerà questo amore, l'amore puro del Figlio dalla Madre, chi ama darsi alle anime nel Silenzio più profondo, nella Fedeltà più intoccabile, nell'Obbedienza perfetta, nella Rinunzia che diventa la morte mistica.
La Porta starà sempre, sempre chiusa, eccetto per le anime consacrate a Lei.

 

Insegnamento 2: Entrata al Seminario

Quando i Figli entrino al Seminario di Ordinazione emetteranno il Voto Temporaneo. Ancora venendo da gruppi di Scudieri o Dame di Solitari li sarà procurati la dispensa dai suoi Voti Solenni affinché entrino come Paggi o Donzelle.
I Cavalieri o le Dame di Solitari che passano all'Ordinazione, staranno tutto il tempo di prova senza emettere il Voto di Rinunzia.
La durata del Seminario sarà di sei mesi con un'opzione d’altri sei mesi di prova se il Superiore ed il Direttore lo credessero conveniente.
L'aspirante sarà sommesso, dopo la prova, ad un esame vocazionale in presenza d’un Delegato del Cavaliere Gran Maestro, del Cavaliere 8 o Delegato della Tavola, del Superiore di Comunità e del Direttore del Seminario; dopo l’esame, il Cavaliere Gran Maestro sarà informato, e se l’aspirante fosse accettato, sarà ammesso ai voti corrispondenti ed alla Comunità.
Sebbene la Cerimonia dell'imposizione della Cappa o del Velo ad uno Scudiero od ad una Dama d’Ordinato non sia adornata con gran solennità nel Cerimoniale, i Superiori procureranno dare a questo avvenimento tutta la lucentezza possibile affinché tale ricordo rimanga stampato nell'anima del Figlio.
Quando i Figli entrino al Seminario, la Comunità li riceverà, dentro il Radio di Stabilità della Casa di Comunità, cantando il Salmo “Confitebor”.
Tutti gli Ordinati ritorneranno al Seminario col consenso del Cavaliere Gran Maestro ogni sette anni per una stagione all’effetto di temperare nuovamente al suo spirito.
I Figli imparino nel Seminario ch’il dono più pregiato è la perseveranza, e preghino per ottenerla fino alla morte. Quindi abbiano abitudine di ripetere quotidianamente preghiere come queste:
Alla Madre Divina: 
“Ti adoro Divina Madre, e ti offro i miei affetti, i miei pensieri e le mie azioni. Fa che io sia un mero niente affinché si realizzi, ora e sempre, la tua Adorabile Volontà. Ahehia ote Hes; eret Hes ote Ahehia.”
Al Protettore:  
“Ti saluto, Benamato Protettore... forza ed onore nostro; concede a questi Figli buon spirito, dateci perseveranza, liberaci dal male, difendici nelle lotte, chiamaci ad Om Hes. Intende Prospere – Ihes eret Om Hes.”
Ai Figli che passarono ad un'altra vita:
 “Figli di Cafh, fedeli servitori della Divina Madre, che riusciste la gloriosa vittoria mediante la perseveranza finale, i difetti delle vostre vite siano dimenticati per sempre  e rovesciati nel fuoco dell'Eterno Amore. Con tutta la forza delle nostre anime chiediamo che la vostra felicità sia imperitura e che possiate intercedere per noi, i vostri fratelli sulla terra, affinché un giorno siamo vostri compagni nella pace.” 
Al Cavaliere della Soglia:
“Santo Cavaliere della Soglia; indicaci il Sentiero della Perseveranza ed aprici la Porta dell'Eternità.”
A Micaël:
Micaël Amon Adonai
Micaël Amon Adonai
Micaël Ada Agni
Bet Asur ank Asurica.
Ai Sephirotielicas:
Micaël Ada Agni
Gabriel Ada Buhm
Serafiel Adisca Acpias
Azariel Ada Vayu
Serafielica Sephirotielica
Bet Asur ank Asurica.  
Prima d’entrare al Seminario, i Figli saranno esaminati vocazionalmente per un Superiore opportunamente eletto e sconosciuto da essi.

 

Insegnamento 3: Modo di Vestire

I Figli che entrino al Seminario porteranno con sé i suoi abbigliamenti personali e tutto quello necessario per il suo uso.
Gli uomini porteranno due abiti, soprabito e pigiami. Le donne, due vestiti grossi, due vestiti d’estate, un cappotto d’inverno e camicioni. Anche porteranno pullovers, fazzoletti, calze, gambaletti e biancheria intima. La biancheria intima sarà bianca e senz’adorni e nella maggiore quantità possibile. Porteranno, se avessero un impermeabile.
Gli uomini porteranno due pantaloni di colore bruno, due casacche dello stesso colore e giacca di cuoio. Le donne, alcuni metri di tela bianca per confezionare bluse e le matasse di lana bianca necessarie per lo scialle d’inverno.
La biancheria da letto sarà la seguente: sei lenzuoli, tre federe e tre coperte. Altri elementi d’uso personale saranno: quattro tovaglioli, quattro salviette, porta-salvietta, posata completa, un bicchiere, una muta completa di piatti composta d’un piatto fondo, un piatto piano, uno di dolce ed una tazza e piatto corrispondente. Tutti gli abbigliamenti ed oggetti avranno la marca personale, od iniziali. Se fosse possibile porteranno con sé una lanterna, un orologio sveglia ed uno a polso, ed un cestino da lavoro personale, completo.
Se lo desiderano potranno portare suoi libri devozionali e spirituali.
Le Figlie uscendo alla strada non useranno abiti di colori intensi né combinati, facendo del suo modo di vestire non un'abitudine monacale bensì un nuovo senso estetico dell'eleganza, concepito per una donna pura internamente ed esternamente. Non useranno gioielli né oggetti d’adorno, lasciando quelli abbigliamenti per le donne che devono vivere nel mondo. Il modo di vestire deve essere modesto e discreto.
Una volta per anno, per la festa di Natale, il Superiore della Comunità ripartirà tra i Figli quello che sia necessario per vestire. Procurerà che quello specificato nella lista d’ammissione al Seminario sia il corredo che i Figli hanno sempre. Gli abbigliamenti che non si usino saranno restituiti alla Comunità.
Il Superiore ripartirà una volta per mese quegli oggetti che creda necessari per uso personale. 
Gli uomini useranno in comunità e dentro le Opere di Cafh pantaloni bruni e casacca o camicia dello stesso colore.  
Le donne useranno l'uniforme regolamentare e non useranno belletti. L'uniforme sarà la seguente: vestito bianco con collo e maniche lunghe, grembiule completo senza maniche, colore naturale e sopramaniche dello stesso colore. 
Potranno usare anche blusa bianca e gonna sotto al grembiule. 
Nei mesi d’estate potranno usare maniche corte, dal 15 novembre fino al 15 marzo.
Non usino con l'uniforme un abbigliamento che non sia regolamentare. 
Potranno anche usare dentro la casa gambaletti bianchi o di colore naturale.
Durante i mesi d’inverno utilizzeranno come cappotto uniformato uno scialle bianco, tessuto, di 1,20 m. per 1,20 m. Lo porteranno piegato in triangolo sulla schiena.
Le Figlie Ordinate useranno il capello tagliato normalmente, un po' più lungo o più corto, secondo l'abitudine; non porteranno nel capello nastri né adorni.
Nel Seminario i Paggi non useranno la Cappa e le Donzelle useranno un Velo di 1,20 m. per 1,20 m.
Gli uomini, entrando al Seminario, si raderanno bene, secondo abitudine, e si taglieranno il capello al livello. Finito il Seminario porteranno il capello come i Superiori l'indichino.
Le Donzelle non useranno nelle cerimonie, durante il Seminario, l'abito lungo e bianco di Cerimonia. Useranno abitualmente il Velo sull'uniforme di casa, ancora nelle Cerimonie Solenni. Le Ordinate, quando vestano di cerimonia, useranno una cuffia bianca che copra completamente la testa e che possa usarsi in caso di necessità con l'uniforme quotidiana.
In tempo di molto freddo e nei paesi dove questo sia più rigoroso i Figli potranno usare sotto la cappa uno scialle bianco che li copra la testa ed il collo.
Nei paesi tropicali i Figli e le Figlie potranno vestire uniformi di casa di colore bianco.

 

Insegnamento 4: La Perfetta Osservanza

La Madre Divina mora in una casa di Ordinazione dove si osserva strettamente il Regolamento, l'orario quotidiano e le indicazioni dei Superiori.
Affaticarsi in fare molti lavori, fare multiple mortificazioni e studiare molti Insegnamenti, tutto questo è vano se non si sta attento all'osservanza quotidiana.
L'orario di Comunità che l'orario quotidiana marca è l'Orologio Divino della Madre ma diventa umano ogni volta che si passa un solo istante in compierlo.
Il Superiore deve dare il mestiere del rintocco della campana ad un Figlio molto puntuale chi mai, per nessuna causa, si passi un istante in suonare la campana e del modo indicato.
I Figli siano pronti in correre colla scampanata dove i suoi obblighi li chiamano e, se arrivassero a qualche atto comune dopo che questo ha cominciato, che si mantengano in piedi fino alla dispensa dal Superiore.
Nelle Comunità si osserverà l'orario quotidiano d’accordo al Regolamento ed all'Interpretazione ed approvato per il Cavaliere Gran Maestro. È abitudine seguire un orario d’estate dal 15 novembre fino al 15 marzo ed un altro d’inverno dal 15 marzo al 15 novembre.
A volte, dovuto a certi cambiamenti, traslochi o lavori speciali che sono raccomandati ai Figli, c'è una tendenza naturale ad allentare l'osservanza; quindi il Superiore deve essere molto attento e vigilante in non permettere nessuna cosa contraria all’osservanza eccetto quando sia molto necessario.
Tutte le virtù sono belle, ma la pratica scrupolosa ed ininterrotta dell'osservanza fa di questa il filo che infila a tutte.
Affinché i Figli possano avere ai suoi obblighi sempre presenti, tutti i primi sabati del mese, nell'ora di lettura spirituale, leggeranno il Regolamento, il Metodo e questa Interpretazione.

 

Insegnamento 5: Silenzio Abituale e Silenzio Rigoroso

I Figli manterranno un Silenzio rigoroso durante il tempo del Seminario. Non parleranno né avranno relazione con altri Ordinati e, se fossero inviati dal Direttore a compiere qualche messaggio, useranno le parole strettamente indispensabili colle persone indicate. 
Unicamente parleranno quando siano interrogati per il Superiore della Comunità.
I Figli evitino sempre le conversazioni inutili, ancora durante le ore di lavoro manuale, e non parlino con persone che stiano nella casa o vengono da visita per lavoro o necessità. Se alcuna persona stesse di visita o di passo, od operai compiendo lavori nella casa, e salutano o chiedono qualcosa, risponderanno modestamente al saluto ed alla domanda con evasive o dirigendoli agli incaricati.
Dentro le stanze non parleranno mai nemmeno in caso di malattia bensì col Superiore. Se ci fosse qualche altro inconveniente si limiteranno a chiamare al Superiore.
Non parlino nei corridori dei dormitori né nelle stanze di preghiera o studio; soltanto potranno farlo nei sogiorni.
In caso di trasgredire il Silenzio faranno pubblica penitenza nelle conferenze dei sabati.
Le ore di Silenzio rigoroso non solo devono essere osservate verbalmentee ma  neanche si deve sentire il più piccolo rumore nel Seminario o nella Casa di Comunità.
Non si corichino i Figli con alcuna preoccupazione, dubita o fallo sull'anima; dopo il tocco di Silenzio Rigoroso della notte, vadano alla stanza del Direttore e gli confidino a voce bassa la sua pena; subito si sentiranno alleviati e potranno godere d’un santo riposo.
Dopo il Silenzio Rigoroso, ognuno nelle sue stanze potrà dedicarsi alle sue devozioni e lettura spirituale durante mezz'ora; poi rimarranno tutte le luci spente, meno la luce di guardia.
Nel Silenzio Rigoroso del pomeriggio, i Figli che non desiderino dormire, potranno dedicarsi a pregare, leggere o studiare.
Quando il Superiore lo creda necessario, per riuscire maggiore perfezione o per qualche supplica speciale, stabilirà un'ora d’Adorazione nelle ore del Silenzio Rigoroso, sia del pomeriggio o della notte, per tutta la Comunità o per alcuni Figli in particolare.

 

Insegnamento 6: Preghiere e Studio del Seminario

Nel Seminario i Figli faranno i suoi studi in comune, ed anche le meditazioni, escludendo quella della notte che deve essere fatta al piede del letto.
Nel Seminario avranno di mattina mezz'ora di preghiere vocalizzate.
Le preghiere della mattina, per essere le indicate nel Cerimoniale come poco adattabili agli ambienti di vita in comune, si suppliranno con l'esercizio della meditazione fatto per turno per ognuno dai Figli.
Poi avranno mezz'ora di Meditazione.
Prima di cominciare le preghiere chiedano la benedizione al Superiore. Quello che è stato designato, alzato davanti al Superiore, dopo avere salutato con un'inclinazione della testa, dirà: “Ci benedica”.
Se il Superiore non è autorizzato per le benedizioni, dirà solamente la preghiera di benedizione ed invece di dire: “La mia benedizione” dirà: “La tua benedizione”.
Di notte faranno mezz'ora di preghiere vocalizzate in comune; recitassero il “Inno alla Madre Divina” e “l’Om” corrispondente ad ogni giorno e chiederanno la benedizione dal Superiore. Inoltre potranno recitare i salmi “In Exitu” ed il “Eructavit.” Poi andranno alla Meditazione.
La lettura spirituale la faranno con tutta la Comunità; anche pure le Conferenze dei sabati.
Nel Seminario si detteranno gli Insegnamenti determinati e secondo il Regolamento, per mezz'ora. Avranno anche mezz'ora di un corso specializzato e mezz'ora di Studio Culturale.
Dopo il Silenzio Rigoroso del pomeriggio, o prima della cena, i Figli faranno mezz'ora di studio del Regolamento, diretti per il Direttore, eccetto i giorni di vacanza abituale. Questo corso si detterà ancora nel tempo delle ferie d’estate.
Se il Cavaliere Gran Maestro avesse stabilito qualche corso specializzato, sia spirituale o culturale, si fisseranno per lo stesso alcune ore abitualmente dedite al lavoro manuale.

 

Insegnamento 7: Superiori di Ordinati

Il Direttore del Seminario di Ordinati avrà l'autorità che gli confidi il Cavaliere Gran Maestro. Se nel Seminario esistesse Vice-Direttore, avrà la speciale incombenza d’insegnare ai Figli i lavori manuali e le pratiche ed abitudini della vita di Comunità.
Se ci fosse qualche altro Figlio dentro il Seminario dedito ad alcuno Insegnamento speciale o lavoro determinato, non potrà trattare coi Figli del Seminario più che sulla sua funzione specifica e senza altra ingerenza.
Il Direttore porterà tutti i giorni ai Figli ad un'ora determinata affinché salutino al Superiore della Comunità potendo informarsi così su ognuno di essi.
Ai Superiori che rappresentano direttamente al Cavaliere Gran Maestro sarà concesso il saluto concesso ai Cavalieri Grandi Maestri.
Il Superiore non permetta che i Figli comprino cose, ancora le più insignificanti e strettamente personali senza la sua autorizzazione, ed il permesso sarà volta dopo volta. Neanche permetterà che ricevano regali o denaro da familiari ed amici.
Gli Ordinati che sono autorizzati a ricevere pensioni dai suoi parenti, o dalle sue rendite private, non avranno la sovvenzione mensile che Cafh concede agli Ordinati e con quella pensione o rendita dovranno procurare i suoi indumenti e le sue spese personali.
Mensilmente, tutti gli Ordinati renderanno conto al Superiore di come hanno usato o invertito le pensioni e sovvenzioni. Ugualmente, quelli autorizzati ad usare alcune rendite renderanno conto sull'importo dai suoi risparmi o investimenti.
Quando i Figli entrino al Seminario daranno al Superiore il denaro che portino con sé e durante tutto il tempo del Seminario non disporranno di denaro.
Il Delegato o Superiore della comunità farà mensilmente in iscritto una relazione dettagliata dello svolgimento della casa –sociale, economico e missionario– ed anche pure dello stato di ognuno dei Figli, fisicamente, mentalmente e spiritualmente.

 

Insegnamento 8: Necessità del Lavoro Manuale

Gli Ordinati non stiano mai senza fare niente; le sue mani realizzino qualche lavoro anche mentre conversano durante le ricreazioni. A Torino, nella casa del Cottolengo, quello che più fiamma l'attenzione ai visitatori è la continua attività delle Suore Vicentine; perfino la portinaia serve alla porta ed alla gente mentre continua a tessere calze.  Un giorno, Cottolengo disse che gli avevano domandato come allontanare le tentazioni: “Mentre voi sono occupate e lavorando, il diavolo non potrà avvicinarsi a voi”.
Mentre gli Ordinati sono occupati, nessun cattivo pensiero, né dubita, né disgusto verrà a turbarli.
L'ozio è il nemico della virtù, e la Dama Nera sempre si presenta nel preciso momento in che si sta perdendo il tempo od essendo a spasso perché ella sa quando è tempo di turbare alle anime e farle vacillare. E se ci sono alcune persone che specialmente desidera chiappare, esse sono le anime devote. La Dama Nera ha molti pesci; getta le sue reti nel mondo getta e raccoglie a bizzeffe. Ma desidera fare cadere nelle sue reti qualche pesce squisito e difficile; vuole divorare ad alcune anime privilegiate, quelle totalmente dedite a Dio. Quindi, continuamente segue a fare la ronda attorno al Radio di Stabilità delle Case di Ordinati.
Ma i Figli si burlano dalla Dama Nera se non aprono la porta; e non ci saranno porte per la nemica se sono sempre occupati dalla mattina fino alla notte col lavoro, la preghiera ed il compimento di tutti i suoi doveri. Neanche alla notte la Dama Nera avrà successo perche I Figli saranno molto stanchi e con fretta per dormirsi.
 Sia questa un'abitudine che si trasmetta a tutti i Figli che vengano ad Ordinarsi: che non stiano mai colle braccia incrociate ed essendo a spasso.

 

Insegnamento 9: Come Fare i Lavori Manuali

Il Direttore del Seminario farà che i Figli ancora durante le ore di lavoro manuale stiano tutti riuniti e se qualche Figlio per un certo lavoro specializzato dovesse stare separato, dovrà mantenere silenzio rigoroso.
Durante le ore di lavoro manuale i Figli dovranno imparare tutto quello che possa essere di utilità per la Comunità. Nelle case di donne si insegnerà a cucire, rammendare, ricamare ed altri lavori della casa.
Neanche saranno inattivi durante ore di ricreazione; è abitudine delle comunità di uomini fare rosari o tessere stuoie, e nelle comunità di donne che tessano o siano occupate in alcuno lavoro simile.
Che nessuno esca dal Seminario senza avere imparato ancora i lavori più rustici come lavare, cucinare e attendere all'orto ed agli animali domestici.
Procuri il Direttore che durante le ore di lavoro manuale, soprattutto quando siano occupati in lavori sedentari, si recitino preghiere in comune, si cantino inni o uno legga un libro edificante.
I Superiori lascino ai Direttori e Vice-Direttori ad essi soggetti, libertà nello svolgimento dei suoi carichi specifici. e cerchino di non interferire tra questi ed i Figli che collaborano in quella specialità. Se devono ordinare una cosa piuttosto speciale lo faranno coi Direttori e Vice-Direttori direttamente.

 

Insegnamento 10: Comportamento coi Parenti

Durante i mesi del Seminario, i Figli non riceveranno visite da suoi parenti per abituare nella nuova vita all'umana natura.
Non manterranno corrispondenza bensì la strettamente familiare e non invieranno né riceveranno lettera senza che sia previamente letta ed approvata per il Superiore della Comunità.
Scrivano ai suoi parenti cose strettamente indispensabili e non mostrino curiosità per sapere gli avvenimenti familiari; piuttosto mettano nelle sue lettere concetti morali e spirituali.
I Figli manterranno durante le visite dei parenti un pio allontanamento col maggiore rispetto ed affetto. Se il Superiore della Comunità concedesse permesso affinché alcuno dei parenti rimanga alcuni giorni nella casa, la visita dei Figli sarà nel tempo e nell’ora stabiliti.
Neanche ascolteranno radio né entreranno al Seminario riviste, giornali o libri che non siano gli abituali nella vita spirituale.

 

Insegnamento 11: Cibo e Tavola

I Figli, alzati, avranno la colazione ed il refrigerio del pomeriggio nel più breve tempo possibile. Possono avere latte, tè, caffè o mate ed il pane che necessitino. Il Superiore nei giorni festivi o quando lo creda conveniente potrà offrire dolce, burro, eccetera.
Nei giorni di carne mangeranno tre piatti al pranzo ed alla cena, cioè, zuppa, carne e verdure, cereali o paste e dolce.
Procuri il Superiore che il cibo sia sano, pulito ed abbondante.
Nei giorni festivi potrà servirli alcuna cosa speciale ed ancora un po' di bibita.
Nei giorni d’astinenza mangeranno al pranzo ed alla cena due piatti, uno di verdure, legumi, cereali o paste con uovo o formaggio e pospasto.
Il pesce è considerato come piatto di carne.
Nei tempi di freddo rigoroso, nelle ore di ricreazione e se lo credesse conveniente, il Superiore potrà servire tè caldo ed in tempo di molto caldo, una bibita.
Nelle case di Cafh dove per un caso speciale i Figli debbano mangiare con gli ospiti o rifugiati, avranno licenza per mangiare il cibo comune.
I Figli curino ed attendano agli oggetti che appartengono alla casa, soprattutto quelli fidati ad essi. 
Se rompessero o danneggiassero qualcosa curino molto di evitare la responsabilità e facciano dovuta confessione e penitenza.
Tutti i giorni leggano alla tavola un libro od una rivista d’utilità; evitino i Superiori libri pesanti o di molta concentrazione.
I giorni di vacanza, col permesso del Superiore, potranno conversare alla tavola.
Nella tavola conservino i Figli norme generali di buona educazione senza arrivare all'affettazione. Come vengono da circoli sociali differenti, cerchino di mettersi in tutto ad uno stesso livello d’educazione che potrebbe chiamarsi educazione spontanea.
I Figli devono comportarsi nella tavola, come già si è detto, con molta compostezza: è elementare non inclinarsi troppo sul piatto, né fare eccessivo rumore masticando, né mangiare usando le mani.
Accompagnino sempre il cibo con pane, che è il primo alimento dei poveri, e non mangino con avidità.
Mentre mangiano non lascino le posate fuori dal piatto, né usino il coltello per portare gli alimenti alla bocca.
Abbia ogni Figlio, al suo lato sinistro, un piatto di pospasto nel quale starà la sua razione di pane, formaggio e cibi straordinari. Se gli fosse servito un piatto molto abbondante e non desideri mangiarlo tutto, prima di cominciare mangiare dovrà separare nello stesso piatto di pospasto la quantità che non ingerirà, per non sprecare gli alimenti. 
Durante il tempo del Seminario i Figli laveranno i piatti per turno, una settimana ognuno. Quando abbiano molto per lavare il Direttore confezionerà un secondo turno settimanale di Figli affinché asciughino i piatti.
Mangeranno la carne ben cotta.
Nell'ora della colazione e del refrigerio i Figli non avranno conversazioni tra sé; ma dopo ingerire la quantità necessaria, ritornino rapidamente alle sue occupazioni.
Fuori dalle ore prescritte i Figli non dovranno mangiare né bere acqua senza permesso, offrendo questa mortificazione alla Divina Madre per amore alle anime spiritualmente assetate del mondo.

 

Insegnamento 12: Conferenze e Ritiri

Nelle case di Comunità, sebbene solo gli Scudieri e Dame abbiano un obbligo regolamentare di fare Ritiro d’un giorno mensile, tutti i Figli, di qualunque gruppo, ancora i Cavalieri e le Dame, facciano il ritiro Spirituale tutti i mesi, in comune.
Nei Ritiri seguiranno l'orario abituale, separato dall'ora dedita all'Insegnamento ed alla Conferenza.
I Figli di Voti Temporanei e Solenni avranno una Conferenza mensile col Superiore della Comunità ed una Conferenza settimanale col Direttore del Seminario.
Tutti i Figli possono sollecitare Conferenza particolare col Cavaliere 8 o Delegato della Tavola o col suo Direttore Spirituale.
Se nei Ritiri annuali la Comunità assistesse allo stesso Ritiro, ogni gruppo assisterà allo stesso i giorni corrispondenti, secondo il Regolamento.
Gli Ordinati di Comunità nelle festività del 28 della luna di febbraio, nel Plenilunio, del Cavaliere Iniziato e di Fine di Corso, faranno la Cerimonia corrispondente, tutta la Comunità riunita, ma non avranno né banchetto né tè.
Nelle Case di Comunità i Figli avranno tre o quattro date annuali, disposte per il Superiore, che considereranno festive. Per esempio: la commemorazione del titolare o del protettore spirituale della Casa, la festa Patria principale, l'onomastico del Superiore e la vigilia di Natale. Quelli giorni non si considereranno d’astinenza.
Nelle Case di Seminario o in quelle dove i Figli non hanno opportunità di uscire dal Radio di Stabilità, due o tre volte per anno il Superiore organizzerà una lunga passeggiata o un cibo campestre o qualche altro spargimento per allegria dei Figli.
Quando pregano in comune, i Figli reciteranno gli Inni, alzati, le preghiere, appoggiati sui talloni, ed i salmi, seduti, alzandosi il Figlio unicamente mentre dice il primo versetto.
Durante i Ritiri annuali i Figli concorreranno i giorni prescritti per il Regolamento ma se il Superiore lo credesse opportuno ed i temi a dettare fossero convenienti, i Figli di voto temporaneo e solenne potranno assistere, con carattere educativo, alle Conferenze ed agli Insegnamenti dei Figli con voti perpetui.

 

Insegnamento 13: Comportamento Esterno

Non abbandonino i Figli le ore di studio e di preghiera per urgente che un lavoro sia, ma se il Superiore o il Direttore li raccomandasse un lavoro fuori dall'ora assegnata al lavoro manuale, dovranno farlo con totale prontezza ed allegria.
I Figli usciranno unicamente dal Radio di Stabilità per motivi d’importanza o di malattia ma sempre accompagnati.
Non abbiano familiarità né conversazioni inutili con persone che debbano trattare fuori e se vanno di visita non accettino cosa alcuna, eccetto se vedessero l’assenso dal Superiore. Se stanno di visita mantengano gran compostezza e non intervengano nella conversazione se questa è mantenuta per il Superiore ma rispondano bene e chiaramente se sono interpellati; non chiedano niente né diano messaggi ai Superiori davanti a qualcuno.
Procuri il Superiore che i Figli godano delle passeggiate settimanali e che facciano in queste ore buone camminate con sano spargimento ed allegria; se non escono, che pratichino uno sport. Ma non si separino mai tra sé né facciano gruppi separati.
Durante le passeggiate e ricreazioni cerchino anche di conversare su cose utili ed edificanti.
Prima di uscire a passeggiare, riuniscansi tutti per recitare la preghiera corrispondente. Quando escano ed ancora dentro la casa procurino sempre la modestia nel modo di guardare; abbiano abitualmente gli occhi socchiusi e non guardino alle persone al viso. Non osservino mai per le finestre né tutto quello che non interessa. Gli occhi sono le finestre dell'anima e devono essere completamente dedite alla Divina Madre.
Durante le ricreazioni si manterranno tutti uniti e non si allontaneranno di lì per nessuna causa. Se alcuno avesse permesso per assentarsi farà, andando via e ritornando, farà il saluto corrispondente. Durante le ore di ricreazione non chiedano permesso per ritirarsi per cose futili.
Si capisce per saluto corrispondente un'inclinazione della testa di fronte alla Comunità; questo si fa in qualunque opportunità, entrando od uscendo di dove la Comunità è riunita.
Tutti i giorni, dopo il silenzio rigoroso del pomeriggio, si riuniranno i Figli nel soggiorno della Comunità per ricevere le istruzioni dal Superiore.
Il comportamento esterno dei Figli deve essere sempre edificante. Se il Regolamento dedica tutto un capitolo al comportamento di tutti i Figli di Cafh, quanto più gli Ordinati devono mantenere questo comportamento.
Quando camminino devono farlo senza correre, senza eccitarsi, senza guardare ad un lato ed un altro. Quando siano seduti non attraversino le gambe, non si lancino nelle sedie né prendano posizioni, non diciamo inconvenienti bensì troppo comode.
Non ridano né gridino troppo, ma tutto sia dentro il senso di moderazione.
I Figli non prendano mai fiducia tra sé; né si tocchino, né si abbraccino, né si prendano della mano l'uno con l'altro per nessuna causa; non si facciano dimostrazioni di affetto esterno, mantenendosi sempre ad una rispettosa distanza.

 

Insegnamento 14: Osservanza e Dispense

Tutti i Figli, quando suona la campana, andranno al luogo indicato.
Dopo un tempo prudenziale che permetta ai Figli di riunirsi, il Superiore suonerà il campanello.
Quello che arrivi rimarrà alzato fino ad essere dispensato per il Superiore. In tutte le case di Comunità si osserveranno tutte queste norme oltre al Regolamento che è il fondamento della vita di Ordinazione; ed anche le norme dettate per il Seminario, eccetto quello piuttosto speciale del tempo di prova.
Si capisce per Regolamento: Regolamento, Metodo e Cerimoniale.
Nelle case dove vivono Ordinati, ma che non sono considerate come case di Comunità propriamente dette, non si osserveranno le norme ma si atterranno al Regolamento ed ai mandati del Cavaliere Gran Maestro.
Per facilitare più la comunicazione dei Figli coi lavori che devono effettuare per le Opere di Cafh, alla tavola si sopprimerà “Mane Man” del mezzogiorno e sarà supplito colla preghiera: “Rovescia, Signore, le tue benedizioni su noi e sul cibo che abbiamo. Così Sia.” I giorni mercoledì e venerdì canteranno “Stabat Mater” come sta prescritto e gli altri giorni suppliranno all'Inno alla Madre con “Ave Maris Stella.” Se non fosse possibile fare processione, reciteranno alzati attorno alla tavola.
La penitenza dei sabati, invece di farla nella sala da pranzo, si farà immediatamente dopo la Conferenza.
Tutte queste dispense potranno essere messe in pratica solamente col permesso del Cavaliere Gran Maestro e dureranno il tempo che egli disponga.
Il Direttore del Seminario imponga ai Figli le penitenze d’abitudine come baciare al suolo, rimanere teso nel suolo quando la Comunità passa, chiedere in ginocchio pubblica penitenza od stare nella sala da pranzo con le braccia alzate; questo affinché acquisiscano un profondo spirito d’umiltà.
Che dicano a voce alta molte volte: “Chiedo a questa venerabile Comunità perdono per miei falli ed cattivi esempi dati”, o questa preghiera: “Ascolti questa venerabile Comunità la mia voce: sono indegno di rimanere in tanto sacra compagnia. Preghino per me”, o questa: “Sappia questa Comunità la mia volontà: desidero essere l'ultimo nella Santa Casa della Madre, prima che il primo nelle case del mondo”.

 

Insegnamento 15: Radio e Clausura

Nelle Case di Comunità che si guardi strettamente il Radio di Stabilità e la clausura dalle stanze dove gli Ordinati vivono.
Che non escano dal Radio di Stabilità per nessuna causa, né pestino fuori dalla cosa stabilita senza il dovuto permesso.
Vigilino le stanze e dipartimenti destinati agli Ordinati e curino, quelli che hanno l'incarico delle chiavi, che non rimangano mai aperte.
Ancora dentro la casa abbiano sempre le porte delle stanze chiuse.
Il Superiore benedice annualmente un giorno, dal 9 marzo fino al 19 marzo, le stanze col tocco dell'olio magnetizzato dalla lampada di Ordinazione.
Mantengano sempre le stanze ben pulite ed in ordine.
Nessun Figlio entri nella stanza d’un altro per nessuna causa senza permesso espresso del Superiore.
Nelle stanze non ci siano specchi; sarà solo permesso il suo uso nel bagno e nel guardaroba.
Nella porta d’entrata alla clausura di comunità avranno l'immagine d’una Stella Celeste; gli uomini dal lato destro della porta e le donne dal lato sinistro.
Nelle Comunità numerose e case di molta attività il Figlio di più categoria, oltre al carico di Vice-Superiore, assumerà quello d’amministratore per alleviare il compito dal Superiore.
I Figli che fanno voti solenni, uscendo dal Seminario non saranno ammessi alla Comunità direttamente. Per tre anni avranno un Direttore speciale che li accompagnerà nelle ricreazioni ed uscite e li soccorrerà in tutto quello che necessitassero oltre all'assistenza comune dal Superiore.
I Figli di voti solenni si mantengano sempre rispettosamente separati dai Figli di voto perpetuo; e se fossero ammessi alle sue ricreazioni e compagnia si comporteranno con gran riverenza e sottomissione.
I Figli di voti solenni non escano mai da soli fuori dal Radio di Stabilità; se non fossero accompagnati per il Superiore, vadano con un Figlio di voto perpetuo.
Non visitino mai i suoi parenti bensì in caso di morte e necessità inevitabile.
I Figli siano molto diligenti di non farsi intime confidenze né confidenza sulla sua vita nel mondo, non solo tra sé bensì con quelli Figli e Superiori che non siano i suoi Superiori diretti o Direttore Spirituale.
Fuggiranno dalla vanità e dalla superbia personale cercando la correzione e la reprimenda dal Superiore, anche senza giusta causa.
Abbiano i Figli un concetto di responsabilità di Comunità: un fallo od una dimenticanza d’un Figlio dovrà essere di tutti affinché quello ch’è buono o cattivo sparisca, e rimanga soltanto l'anima della Comunità.

 

Insegnamento 16: Sintesi Spirituale dell'Ordinazione

Essere Ordinato è:
Guadagnare niente.
  Avere niente.
  Essere niente.
Il voto d’Ordinazione non è la pratica del Silenzio, né della Fedeltà, né dell'Obbedienza determinatamente, né di nessun altro Voto di virtù: è la perfezione di questi o, per meglio dire, dell'integrità degli stessi nell'ordine fisico, mentale e spirituale.
La Rinunzia non è il distaccamento da questo o dall’altro, né la pratica speciale di tale o quale virtù bensì il distaccamento dalla propria vita, dal proprio modo di pensare, dalla propria individualità separata com’un io d’altro io. L'Ordinazione è un distaccamento totale di tutte le cose, interne ed esterne, passate e future, umane e superumane.
L'Ordinato non vuole niente, non aspira a niente; sta solo in Lei e Lei è l’Eterno.
L’Ordinato già non può guadagnare niente perché già ha giocato tutto prima di lanciarsi a quello gran vuoto d’amore che è la Madre Eterna, e ciò che guadagna coi suoi sforzi è insufficiente per pagare i suoi debiti karmici passati.
Tutte le sue opere, i suoi lavori, i suoi sforzi, stanno già datti anticipatamente; ancora i suoi lavori intellettuali e la sua stessa capacità di creare colla mente non gli appartengono, poiché la stessa è dedita alla Madre Divina. Nemmeno gli affetti più puri del suo cuore poiché solo raggiungendo la povertà più intima del cuore potrà rimanere in pace nell'Amore di Lei; e l’Ordinato anche ha dato tutti i suoi diritti ha dato anticipatamente; non ha oramai diritti quando niente vuole già né niente necessita: egli ha solo doveri, doveri sacri che gli permettono di rimanere in pace nell'amore. Doveri che sono peso negli uomini e l'unico guadagno in essi chi hanno Rinunziato a tutto, doveri di sacrificio continuato e senza tregua, doveri di assistenza all'Umanità, doveri di lavorare per lavorare, doveri di sforzi di santità, doveri di morire continuamente, quotidianamente, anticipatamente e misticamente. La Rinunzia è finalmente essere niente.
Essere niente è rompere i lacci del separatismo, dissipare le nebbie dell'illusione, ed stare sempre nel Cuore della Madre Eterna.
Fino allora l'anima sta sempre colla paura che la natura, la ragione ed i cambiamenti la facciano altra volta uscire di sé; ma quando uno già è niente, questo pericolo è sparito poiché quello che è non smetterà di essere quello che è. 
Abbiano gli Ordinati queste parole sempre scritte in lettere grandi, davanti a sé:
Guadagnare niente.
Avere niente.
Essere niente.

 

 

INDICE

Insegnamento 1: La Porta Santa
Insegnamento 2: Entrata al Seminario
Insegnamento 3: Modo di Vestire
Insegnamento 4: La Perfetta Osservanza
Insegnamento 5: Silenzio Abituale e Silenzio Rigoroso
Insegnamento 6: Preghiere e Studio del Seminario
Insegnamento 7: Superiori di Ordinati
Insegnamento 8: Necessità del Lavoro Manuale
Insegnamento 9: Come Fare i Lavori Manuali
Insegnamento 10: Comportamento coi Parenti
Insegnamento 11: Cibo e Tavola
Insegnamento 12: Conferenze e Ritiri
Insegnamento 13: Comportamento Esteriore
Insegnamento 14: Osservanza e Dispense
Insegnamento 15: Radio e Clausura
Insegnamento 16: Sintesi Spirituale dell’Ordinazione

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